Tuesday, May 4, 2010

Songs At Basketball Games

SULLE DUE LEZIONI CHE RENDONO LIBERI


PART TWO: THE PLEASURE AND THE FEAR
"
narrow souls I will abhor, there is nothing, neither good nor evil " (F. Nietzsche)

Our personal bias is built on the basis of what we fear and what we are looking for, and such inclinations begin to take shape and structure in the early years of life of each of us and during childhood.
will own these preferences, these tendencies of the mind to build the foundation upon which we build slowly but surely the city of our passions, our desires and our inclinations and in parallel, it will outline the negative obscure the fact of pain, discomfort, fear, disgust. E come le strade e le piazze di una “città invisibile” di Calviniana memoria, il nostro animo avrà le sue passioni ed i suoi orrori tra loro paralleli, segretamente congiunti dal ponte invisibile del desiderio.
«La mente è sostanzialmente desiderio» cita una frase tratta dal libro del Prof. Antonino Tamburello (Psicoterapia Cognitiva e Profondità Causale - Sugarco Edizioni), mio Maestro ed ispiratore durante gli anni di specializzazione presso la sua scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale di Roma, e continua: «… sembrerebbe che una volta conosciuto un bene, la tendenza naturale spinga ad operare per raggiungere tale bene, per arrivare a possederlo e a conservarlo e che privilegi a tal punto tali risultati da considerare secondarie altre operazioni».
Tutto ciò che si struttura dentro di noi come amabile e desiderabile e ciò che invece consideriamo detestabile, spaventoso o disgustoso va a costituire la trama che formerà il disegno della nostra vita; la guida delle nostre azioni. Essa traccerà quel il movimento di fondo che ci sposta nella vita come una marea silenziosa, costante, sotterranea e che rappresenta infine il nostro atteggiamento verso gli altri, gli eventi, la vita tutta.
È il desiderio, inteso come «moto dell’animo che spinge a voler ottenere o realizzare qualcosa che si considera un bene» (dal Grande dizionario generale dell’uso di De Mauro) che ci muove spontaneamente verso l’acquisizione of what we consider a good (or expulsion to / from that which is the lack of good) and symmetrically us away from what we consider evil (or the deprivation of the property).
Pleasure is the emotion we feel in the removal of obtaining the good or evil, fear is the emotion we feel in the removal from the good or evil in meeting.
is within us, these emotions are strong and rooted, and keep intact all their vigor, freshness and the immense power they had when we were kids, and then they represented the only guide to ensure not only survival, but the greater degree well-being possible.

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